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Il funzionamento è talmente semplice, immediato ed utile che ormai esiste un sottobosco di app simili per scopi diversi: c’è il Tinder per le scarpe, per i cani, per i vestiti, per i “threesome”. Insomma, avete capito.
La funzione-swipe è approdata anche nel mondo del recruiting con nspHire (si pronuncia “inspire”), un’app che unisce il meccanismo di Tinder e la professionalità di LinkedIn, utile per chi cerca lavoro ma anche per chi lo offre.
NspHire parte dai dati di LinkedIn creando un profilo semplificato, dove in poche righe vengono ripercorsi carriera, esperienze e capacità.
Chi cerca lavoro a questo punto può scorrere tra le posizioni aperte, facendo “swipe” a destra se si è interessato. Allo stesso tempo, chi cerca candidati può scorrere tra i profili e fare swipe a sinistra o a destra per conoscere in modo più approfondito gli utenti. Se candidati e recruiter esprimono interesse reciproco, ecco che scatta il match e entrambi vengono informati dell’interesse reciproco con un messaggio privato.
“Ciò che è molto alettante di nspHire è il match reciproco perché uno dei problemi principali del mondo del recruiting è che se ti candidi per una posizione non hai idea se il tuo profilo viene preso in considerazione”, commenta il cofondatore Rasheen Carbin. “La maggior parte dei recruiter probabilmente non guarderà il tuo curriculum e se lo fa, non gli dedicherà più di 6 secondi”.
Da qui l’idea che sia meglio schematizzare, dando in un colpo d’occhio la propria presentazione, e nello stesso tempo avere quasi in real-time la notifica di un reciproco interesse tra azienda e candidato.
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