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Jobs act rivoluzionare il mondo del lavoro dell'occupazione

Realizzare  20 mila posti di lavoro

 Jobs Act riuscirà ad aumentare l'occupazione ? Quali sono i punti fondamentali su cui si basa la Jobs Act :

I contratti e costo del lavoro
Ammortizzatori e centri per l’impiego
Rappresentanza sui luoghi di lavoro, contrattazione salariale e partecipazione dei lavoratori.



Adessso il governo, pur con mille difficoltà, discute ed è solo al primo punto, revisione dell’articolo 18.

Il nostro paese non cresce come riporta ( fonte l'ansa  ) e  le previsioni per l’occupazione l’anno prossimo sono +0,1 per cento (cioè circa 20 mila posti), 800 mila posti di lavoro saranno frutto di sole trasformazioni di contratti a tempo determinato o dei contratti flessibili di ogni tipo o lavoro autonomo in contratti a  tempo indeterminato.

Meglio essere chiari fin da subito sull’obiettivo, per evitare che l’anno prossimo abbia ragione chi dice che il Jobs Act non ha creato un solo posto di lavoro: ne creerà quei 20 mila previsti dall’Istat ma avrà rivoluzionato il modo in cui gli imprenditori pensano ai contratti a tempo indeterminato.

Incentivare i contratti a tempo indeterminato è un investimento del lavoratore nella sua azienda e dell’azienda nel lavoratore. La produttività sarà maggiore, piuttosto bisognerà pensare a come incentivare la mobilità del lavoro dai vecchi contratti tutelati dall’articolo 18 a quelli nuovi meno tutelati ma per questo probabilmente meglio retribuiti.

La cassa integrazione è stata fondamentale per arginare la crisi di molte aziende. Serve in misura uguale alle aziende, che risolvono con l’aiuto pubblico le crisi occupazionali, e ai lavoratori che hanno sussidi spesso assai lunghi.

La spesa per la cassa integrazione andrà ridotta e spostata sui sussidi di disoccupazione, che non implicano il mantenimento (virtuale) del posto di lavoro ma richiedono (almeno in principio) la volontà di ricollocamento del lavoratore. Sarà difficile convincere lavoratori e imprese nonché il parlamento.

I centri per l’impiego andranno riformati superando le resistenze culturali di un paese in cui l’articolo 18 non solo ti proteggeva nel posto di lavoro ma spesso ti portava fino alla pensione. L’Italia non ha mai avuto la cultura della ricollocazione dei lavoratori, anche per questo i centri dell’impiego non hanno al loro interno le competenze e le professionalità per dare un servizio efficiente.
Diventa obbligatorio pensare che la collaborazione con le agenzie del lavoro private, perchè il servizio pubblico non ha né il personale né le risorse necessarie,  per garantire un livello minimo di servizio ed avere la possibilità  di risultato ( lo Stato paga le agenzie solo quando il lavoratore è stato ricollocato). 




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